cremona

Partiamo dalla prima perché a Cremona la gastronomia “di pianura” trova grande espressione con i suoi sapori decisamente robusti e ricette antichissime.
Già in epoca romana questa città era famosa per i suoi insaccati e ancora oggi uno dei prodotti più rinomati è proprio il salame Cremona IGP, un insaccato dalla pasta morbida, di colore rosso intenso e dal sapore aromatico, caratterizzato dalla presenza nell’impasto di aglio pestato e di spezie. Un consorzio e relativo disciplinare tutelano la produzione di questo prodotto d’eccellenza.
Nel tagliere degli antipasti, ad affiancare il salame, troviamo diversi formaggi, perché Cremona ha anche una rilevante tradizione casearia. Uno dei formaggi più rinomati è il Salva cremasco DOP, formaggio da tavola molle a pasta cruda dal sapore molto aromatico, che viene prodotto soltanto con latte di vacca intero, ha la crosta lavata e viene lasciato stagionare per almeno 75 giorni. Viene solitamente servito con le tighe, dei peperoni verdi conservati sott’aceto. Altri formaggi tipici di Cremona sono il Taleggio DOP, da abbinare a confetture, miele o alla polenta, il Quartirolo Lombardo DOP, un classico formaggio vaccino a pasta molle, il Provolone Valpadana DOP, formaggio a pasta filata che si trova nella versione dolce o piccante e il famosissimo Grana Padano DOP, che non ha bisogno di presentazioni!
Ma passiamo ai primi piatti e iniziamo dalla portata tradizionale per eccellenza, il simbolo di Cremona: i marubini, che in dialetto vengono chiamati “marubèen”. Si tratta di una pasta ripiena di brasato di manzo, impasto di salame fresco all’aglio (pistum), Grana Padano e noce moscata. Molto simili ai cappelletti, queste delizie sono prodotte solo entro i confini della provincia e sono un’autentica prelibatezza. Vengono serviti durante le festività natalizie o in occasione di banchetti speciali in un ricco brodo di carne ottenuto con cappone o gallina, manzo, maiale, salame e diverse verdure.

Altri due tipi di rinomata pasta ripiena cremonese sono i tortelli di zucca, amaretti e grana, serviti al burro fuso e i tortelli cremaschi, preparati con un composto di cedro candito, amaretti scuri, uvetta, mostaccino, formaggio grattugiato e noce moscata. In onore di questo piatto straordinario, ogni anno a Cremona si festeggia con un evento chiamato la “Tortellata Cremasca”, nel mese di agosto.

Protagonista indiscussa dei secondi cremonesi è la carne. Oltre al cotechino vaniglia, così chiamato per il suo gusto dolce e delicato, la tradizione propone il gran bollito cremonese, un sontuoso piatto preparato con almeno cinque diversi tagli di carne di manzo, vitello, gallina e maiale o salame da pentola, a cui si aggiungo testina e lingua. La preparazione di questo piatto è molto lunga e laboriosa: le carni vanno cotte per molte ore e con differenti tempi di cottura. Viene servito successivamente in un grande piatto da portata e bagnato con brodo bollente con, in accompagnamento, la mostarda, la salsa verde, il purè, le verdure cotte. A proposito di mostarda, quella di Cremona viene prodotta con ciliegie, mele cotogne, pere, mandarini, pesche, albicocche, fichi, sciroppo di zucchero e olio essenziale di senape. Tradizionalmente conosciuta come piatto natalizio, in realtà da queste parti la mostarda viene gustata tutto l’anno!

Ma qual è la degna conclusione di un pranzo cremonese? Nella città del Torrazzo, non può certo mancare la specialità che – si dice – sia nata proprio qua: il torrone, prodotto con albume d’uovo, miele, zucchero, farcito con frutta secca e ricoperto da due strati d’ostia. Diverse località, italiane e non, rivendicano l’attribuzione del torrone. Nel caso di Cremona, la tradizione vuole che il torrone sia stato inventato in occasione delle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti come dolce a forma di Torrazzo, rappresentativo della torre campanaria della città. Se invece si preferisce una fetta di torta, si può scegliere tra la Bertolina (preparata con uva fragolina, farina, farina di mais, zucchero, zucchero a velo, burro, olio, uova e lievito di birra) oppure il Dolce Cremona a base di farina di mandorle, pastafrolla e amarene fresche.

Questa città così ricca di storia offre anche intensi piaceri visivi e intellettuali. A cominciare da una delle piazze più belle d’Italia, la medievale Piazza del Comune, in cui si affacciano il Torrazzo, il Duomo, la Loggia dei Militi.

In una passeggiata per i vicoli del centro storico di Cremona si scoprono numerose botteghe artigiane. Non dimentichiamo infatti che Cremona è la capitale internazionale della liuteria, il principale centro e punto di riferimento al mondo per la costruzione di strumenti ad arco e corde. Qui da sempre prendono forma i più perfetti violini. Al Museo del Violino si possono ammirare reperti storici e preziose collezioni dei grandi maestri del passato. E proprio pensando ai grandi maestri che si può fare una tappa alla Pinacoteca del Museo Civico per ammirare il San Francesco in meditazione del Caravaggio.