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Quante volte vi è capitato di andare in un ristorante, o in un agriturismo, e di scoprire un vino eccezionale? Quante volte avete poi cercato invano quell’etichetta, quella bottiglia, in un supermercato o persino in un’enoteca?

E’ uno dei problemi più che mai attuali del mercato del vino. L’Italia è il terzo paese al mondo per consumo, è ai primissimi posti per produzione e sta scalando la classifica anche per la qualità e per il valore aggiunto.

Eppure, mentre in altri paesi la penetrazione dell’e-commerce nel settore enologico è in costante aumento, nel nostro paese la vendita online è molto al di sotto del 5%. Un dato che non aiuta i nostri produttori, sia le grandi aziende che le piccole cantine.

Il commercio online potrebbe rappresentare invece un volano straordinario per le aziende e un’opportunità che sempre più consumatori richiedono. Per i consumatori i vantaggi sono molteplici: avere la possibilità di acquistare una bottiglia difficile da reperire nella grande distribuzione, o poter usufruire di offerte economiche vantaggiose comuni all’e-commerce, sfruttare la comodità di effettuare ordini anche rilevanti (magari insieme ad amici) e avere la consegna a domicilio. Per i produttori i vantaggi sono da ricercare nella possibilità di maggiore penetrazione del mercato, non solo italiano ma anche estero, la capacità di far conoscere il proprio prodotto al di fuori dei confini tradizionali, opportunità di crescita sia in termini di valore aggiunto che di numeri complessivi.

C’è quindi bisogno di un piccolo salto culturale da parte del sistema economico legato al vino. Per molti produttori affidarsi a un marketplace (come Lombardiafood) può essere la scelta vincente. A fronte dell’assenza dei costi che derivano da una gestione autonoma dell’e-commerce ci sono invece molteplici comodità: vendere senza pensieri organizzativi, logistici e materiali non è forse il sogno di ogni produttore?

L’e-commerce non distrugge i canali tradizionali, semmai è un’opportunità di sviluppo e di crescita in più. Provate Lombardiafood per credere.

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