A Milano ci sono due capolavori, due basiliche quasi ignorate dai turisti: San Giovanni in Conca e San Vincenzo in Prato.
In piazza Missori, a due passi da piazza Duomo, vi sono i resti di una antica basilica (San Giovanni in Conca) che risale al V-VI sec, anche se fu ricostruita più volte, in particolare per l’effetto delle distruzioni operate dall’imperatore Federico Barbarossa nel 1162.
In superficie rimane ben poco di visibile (non per colpa di Federico ma per lo scempio operato da noi Milanesi) ma se si ha l’accortezza di scendere pochi gradini ci si trova immersi in un altro mondo: in una cripta che è considerata tra le più belle della architettura romanica e a Milano, insieme a quella di San Vincenzo in Prato, costituisce l’unico esempio originale di tale architettura.

San Vincenzo in Prato

Un pò più distante, ma poco fuori dalla cosidetta “cerchia dei navigli” (che fino a cent’anni fa circondavano la città) in via S. Calocero, nei pressi di Corso Genova, vi è appunto la basilica di San Vincenzo in Prato.
Di origine paleocristiana (fu fondata nel 770 dal re longobardo Desiderio)ha conservato, malgrado i numerosi restauri, l’originale architettura e merita senz’altro una visita, non solo per la sua cripta ma anche per la sobrietà del suo ambiente e per il raccoglimento che inspira.
Con pochi passi da qui, volendo, si può raggiungere il parco archeologico dell’arena romana con l’annesso antiquarium.