Mantova di sera

Città antichissima nata sul fiume Mincio, probabilmente fondata dagli etruschi, Mantova raggiunge il suo splendore in età comunale e soprattutto durante la signoria dei Gonzaga . Dell’architettura romanica restano la Rotonda di San Lorenzo, voluta secondo la tradizione dalla contessa Matilde di Canossa (1046-1115), altre chiese (come Santa Maria del Gradaro e San Francesco) ed edifici civili (Broletto, il Palazzo del Podestà e il Palazzo della Ragione) risalenti all’età comunale.

Veduta aerea città

Veduta aerea della città. (foto Comune di Mantova)

Subito dopo il breve periodo di signoria dei Bonacolsi, cui si deve l’omonimo palazzo, inizia la lunga dominazione della famiglia Gonzaga (1328-1707), che di Mantova farà uno Stato, minuscolo ma importante nel complesso scacchiere strategico dell’epoca delle signorie italiane. Consapevoli del loro peso politico, feudatari dell’impero, i marchesi Gonzaga declinarono in vari modi il loro ruolo: umanisti come Ludovico II, affascinanti prime donne dell’arte, della diplomazia e della moda come Isabella d’Este e il suo consorte, il condottiero Francesco II; grandi mecenati come loro figlio, Federico II, che dall’imperatore Carlo V ottiene il titolo di duca.

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

Grandioso simbolo della signoria è Palazzo Ducale, una delle più ampie regge italiane, che racchiude circa 500 stanze senza contare le piazze, i cortili e i giardini interni. Da segnalare, dal punto di vista architettonico, il Castello, la Domus Nova opera di Luca Fancelli, la basilica palatina di Santa Barbara, con un prezioso organo Antegnati. Capolavoro pittorico della reggia è invece la Camera degli Sposi, di Andrea Mantegna. Imperdibili anche le sinopie gotiche di Pisanello e l’Appartamento di Troia, di Giulio Romano; di grande pregio è anche la raccolta degli Arazzi, realizzati su cartoni di Raffaello.
L’altro grande risultato della Mantova gonzaghesca è Palazzo Te, realizzato dal geniale pittore e architetto Giulio Romano tra il 1525 e il 1535: unici al mondo i suoi affreschi illusionistici come la Sala dei Giganti, quella di Amore e Psiche e quella dei Cavalli. Giulio Romano rinnova l’intera struttura urbanistica della città, lavorando anche in Palazzo Ducale e nel Duomo.
Prima di arrivare a Palazzo Te, tappa d’obbligo è la Casa del Mantegna, progettata e abitata dal pittore, con il caratteristico cortile circolare. Da segnalare anche Palazzo San Sebastiano, già dimora privata di Francesco II, recentemente restaurato e sede del nuovo Museo della città.

Affresco Sant Andrea

Affresco nella chiesa di Sant Andrea

Per quanto riguarda l’edilizia sacra, si impone la presenza di Leon Battista Alberti, autore nel XV secolo delle chiese in stile umanistico di Sant’Andrea (che custodisce i Sacri Vasi portati, secondo la leggenda, da San Longino) e di San Sebastiano, ora Famedio dei Caduti. Di fattura più composita, dal gotico al manieristico, ma notevole specie per gli interni (opera di Giulio Romano) e per le opere che ospita, è anche il Duomo.

Dopo gli splendori gonzagheschi e un Seicento portatore di guerra, peste e decadenza, nel 1707 Mantova perde la sua indipendenza ma conosce un altro periodo di fervore artistico nel Settecento, in particolar modo durante la dominazione illuminata dell’imperatrice Maria Teresa. Le testimonianze più importanti di questo rinnovamento sociale e culturale sono il Palazzo Vescovile, Palazzo d’Arco, dimora nobiliare neoclassica tuttora arredata e visitabile, e soprattutto il Teatro Accademico, squisita opera rococò del Bibiena inaugurata da un giovanissimo Mozart.
Fra le opere d’arte contemporanea, non si può non citare la Cartiera Burgo dell’architetto Pier Luigi (1961), le cui linee ardite si stagliano sulle rive del Lago di Mezzo di fronte alla città.
Dal 7 luglio 2008 Mantova è patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco.

Le distanze a Mantova, città pigra, tranquilla e a misura di pedone, sono facilmente percorribili a piedi. In particolare, la cosiddetta Via del Principe è l’itinerario che collega i due punti estremi del centro cittadino da nord (piazza Sordello e Palazzo Ducale) a sud (Palazzo Te). Ma il mezzo ideale per godersi Mantova è la bicicletta: una pista ciclabile costeggia la sponda dei laghi urbani e si collega, presso il Ponte dei Mulini, a quella che giunge fino a Peschiera, sul lago di Garda.
E non scordiamo la navigazione sul Mincio, che le compagnie di navigazione effettuano nella bella stagione dalla città ai caratteristici villaggi di Rivalta e Grazie: i tre laghi che lambiscono Mantova sono, in effetti, allargamenti del fiume Mincio e rivestono un importante valore ambientale per le loro riserve naturali, ricche di specie animali e vegetali. Lo stesso profilo di Mantova, con le sue torri, le cupole e i palazzi rinascimentali, deve molta della sua suggestione proprio alla magia che sembra farla sorgere dalle sue acque.

Oggi Mantova è una delle città con la migliore qualità della vita in Italia: piccola, tranquilla, si anima nei weekend con eventi culturali che attirano turisti italiani e stranieri. Ma attenzione: Mantova si trasforma completamente durante la seconda settimana di settembre, quando il Festivaletteratura vi porta scrittori e lettori: una festa cosmopolita, che per qualche giorno fa sentire la piccola capitale del Rinascimento al centro del mondo!

Prodotti locali mantovani

La gastronomia mantovana vanta una lunghissima e onorata tradizione, come testimonia la presenza di molti suoi ristoranti nelle più prestigiose guide gastronomiche. Prodotti locali e saporite specialità come i tortelli di zucca, il risotto alla pilota, gli agnolini, i risotti, il luccio in salsa: questi i pilastri di una cucina dalle antiche tradizioni, raffinata nella realizzazione, ma estremamente popolare nella capacità di sfruttare tutto ciò che il territorio offre: dalle erbe da campo alla cipolla, dal pesce d’acqua dolce a pere e mele per la mostarda.
Tra i suoi punti di forza primeggia il maiale: allevato sin dai tempi degli Etruschi, costituisce un cardine di questa cucina, che lo propone in mille irresistibili versioni, soprattutto salame mantovano e salamella, ma anche pesto per risotto, cotechino, costine… Protagonisti, a seguire, sono la zucca – base per la preparazione dei celebri tortelli – e due grandi formaggi Dop: il Grana Padano, prodotto sulla riva sinistra del Po, e il Parmigiano Reggiano, nell’Oltrepo mantovano. Mantova è l’unica provincia che sul proprio territorio consente la produzione di entrambi!
L’esperienza enogastronomica non sarebbe completa senza la Strada del riso e dei risotti mantovani, che ci invita a scoprire, nelle trattorie e osterie del territorio e, d’estate, in feste e sagre, il riso Vialone Nano: questa particolare varietà dal chicco rotondo si produce sulle rive del Mincio e ci piacerà per la sua versatilità.
Mantova vanta, inoltre, una produzione vinicola di alta qualità, tanto da meritare significativi riconoscimenti a Vinitaly. Scopriamola perdendoci nei 300 chilometri pianeggianti o collinari della Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, curiosando nelle cantine e sorseggiando un calice: il Lambrusco delle zone intorno al Po, così come i Pinot, Cabernet, Chardonnay e rosati delle Colline moreniche del Garda, si sposano perfettamente con la cucina mantovana.
Tra i prodotti agricoli virgiliani, va anche ricordato il Melone Mantovano, che nel 2013 ha ottenuto il marchio Indicazione Geografica Protetta (Igp).
Limpido e zuccherino senza essere stucchevole, dalla polpa succosa ma consistente, fin dai primi stadi di maturazione il melone mantovano sprigiona un profumo distintivo, particolarmente riconoscibile e invitante. Il profumo è simile a quello della polpa d’anguria, rafforzato da note erbacee. Il frutto è disponibile da giugno a settembre.
Insomma, a Mantova le nostre papille gustative avranno l’imbarazzo della scelta!

Qui potete vedere un bellissimo video su Mantova, con delle incredibili riprese aeree