Vista dal monte barro dei laghi della brianzaVista dal monte barro dei laghi della brianza

Ci sono alcune cose che i sommari di storia non dicono e che vale la pena di citare per l’aura romantica che Paolo Diacono, nella sua “Storia dei Longobardi” , diffonde intorno alle figure di re Autari, del suo successore Agilulfo e della regina Teodolinda.
Infatti re Autari, dopo aver chiesto in matrimonio la principessa baiuvara Teodolinda, non contento di aver ricevuto il consenso :
“desideroso (così continua Paolo Diacono) di vedere con i suoi occhi la sposa, presi con se pochi ma scelti uomini…..mosse senza indugio alla volta della Baviera ( verosimilmente fino a Ratisbona).
Introdotto… al cospetto di re Garibaldo, Autari, che nessuno dei Bavari conosceva, ….gli disse: Il mio re e signore Autari mi ha mandato per vedere vostra figlia, che sarà sua sposa e nostra regina…..
Parole alle quali il re comandò di introdurre la figlia che Autari ebbe modo di contemplare in silenzio.
Poiché era di assai belle (per la precisione “eleganti”) forme, piaciutagli sotto ogni aspetto disse al re: “l’aspetto di vostra figlia è tale da farcela a buon diritto desiderare per nostra regina. E con il permesso della maestà vostra, vorremmo ricevere dalle sue mani, come ella un giorno dovrà fare, una coppa di vino.”

Dettaglio dell’affresco degli Zavattari: La Regina Todolinda sposa re Algilulfo (visibile al Duomo di Monza)Re Albonio obbliga sua moglie Rosamunda a bere dal teschio del padre da lui stesso assassinato

Avendo il re acconsentito anche a questa richiesta, Teodolinda, presa una coppa di vino, dapprima l’offerse a quello che sembrava più anziano,… poi ad Autari che Teodolinda non sapeva essere il suo promesso.
Lui, dopo aver bevuto e senza che nessuno se ne accorgesse, nel renderle la coppa riuscì a toccarle la mano con un dito e con la destra le carezzò il viso e la fronte. Particolare che Teodolinda, ancor soffusa di rossore, raccontò (poi) alla sua nutrice. E questa: “Se costui non fosse il re in persona….. non oserebbe toccarti….
Comunque si tratta davvero di persona degna di un regno e di unirsi a te in matrimonio”
……Dopo qualche tempo… Teodolinda si rifugiò in Italia annunziando il suo arrivo ad Autari… che subito le venne incontro con grande seguito per celebrare le nozze…. presso Verona; come infatti avvenne tra il giubilo generale il quindici di maggio (589).
Sembra di leggere una favola dei fratelli Grimm ante litteram. Manca solo il finale “e vissero felici e contenti…”
Peccato che invece dopo solo un anno e pochi mesi Autari morì, per sospetto avvelenamento.

Però la storia ha un seguito perché (è sempre Paolo Diacono che scrive) “alla regina Teodolinda, molto amata, i Longobardi permisero di conservare la dignità regia suggerendole di scegliersi per marito chi avesse voluto tra tutti i Longobardi purché tale naturalmente da ben governare il regno.
Ella…scelto il duca di Torino Agilulfo….subito lo convocò, anzi gli andò incontro verso la rocca di Lomello.
E una volta che Agilulfo fu arrivato, la regina… fece portare del vino. Bevve per prima lei, offrendo poi ad Agilulfo ciò che restava nella coppa. Accettata la coppa dalla regina, Agilulfo rispettosamente le baciò la mano; ma Teodolinda, sorridendo e imporporandosi in volto, gli disse che non doveva baciarle la mano, bensì il volto. E subito, facendosi baciare, lo informò sia delle nozze sia del titolo regio.
Che di più? Le nozze vennero celebrate con grandi manifestazioni di letizia……”
Così scrive Paolo Diacono (nella bella traduzione di Elio Bartolini) a cui aggiungiamo il finale: “e vissero felici e contenti”
Infatti Agilulfo fu il primo re longobardo a morire di morte naturale (nel 616 d.C.)