Il I e II sec. d.C. sono caratterizzati da una situazione di stabilità e floridezza che interessa tutte le provincie dell’impero, compresa la Lombardia, allora chiamata “Liguria” e “Transpadana” perchè i Longobardi non erano ancora arrivati.
Di questa floridezza, per le successive demolizioni e ricostruzioni (o reimpiego di materiali) poche tracce visibili sono rimaste in Lombardia, fatta eccezione per Brescia, Desenzano e Sirmione che meritano un capitolo a parte.
Nella maggior parte dei casi i resti archeologici sopravissuti sono nascosti all’interno di residenze private, nei cortili e addirittura nei sotterranei.
A Milano le uniche vestigia del periodo, facilmente accessibili e meritevoli di una visita (fra l’altro sono molto vicine) sono le Colonne di San Lorenzo e i resti dell’anfiteatro (o arena romana) restituiti alla fruizione in un parco archeologico con annesso antiquarium dedicato alla archeologa e studiosa Alda Levi (in via De amicis 17).
Le Colonne di San Lorenzo sono state recuperate da edifici di età flavia e disposte, sembra in età tardo antica (V sec. o più tardi) a formare un colonnato di chiusura dell’ampio piazzale antistante la basilica di San Lorenzo, piazzale dove peraltro gli scavi hanno rivelato l’esistenza di un quadriportico, ora scomparso.

colonne san lorenzo web

A riprova della successione di molteplici interventi urbanistici occorre ricordare, anche ai milanesi, che fino al 1935 (meno di cent’anni fa) il piazzale era occupato da un intero isolato di edifici popolari.