Il Natale in Lombardia non si limita certo al panettone. Sono numerosi i dolci tradizionali che arricchiscono i pranzi e le cene natalizie lombarde. Facciamo un piccolo tour della Regione e partiamo da Cremona. Qui a regnare è il torrone: alcune leggende narrano che addirittura i legionari di Augusto lo portarono a Roma impressionati dalla bontà del dolce. Molto più probabile la storia che fa risalire l’origine del torrone alle nozze tra Bianca, figlia del duca Filippo Maria Visconti, e Francesco Sforza: il dolce fu ideato come dono di nozze da parte della città di Cremona. Realizzato con albumi, zucchero, miele, mandorle e nocciole, ormai sono numerose le varianti adatte a ogni tipo di palato.
Nella più piccola Crema è la Spongarda a rappresentare la tradizione natalizia: è un dolce di lunga conservazione, speziato, con frutta secca, miele, nocciole, cedro candito e uva sultanina.
A Monza, in occasione dell’inaugurazione del tram per Milano nel 1899 fa la sua comparsa il Pantramvai, che prende il suo nome proprio dal fatto che si acquistava con il resto del biglietto del tram; è un prodotto da forno a lievitazione naturale, che si comprava, con una sua forma tipica rettangolare, dovuta allo stampo di cottura in vaschetta che rimane attaccato al prodotto finito. Il vero ” pan tramvai ” era fatto con farina di frumento, impastato con zibibbo di prima scelta.
Nel periodo natalizio spesso questo dolce, particolarmente amato dai bambini, sostituiva il panettone. Questo perchè non tutte le famiglie potevano permettersi un dolce che all’epoca era alla portata solo di un limitato numero di benestanti.
In Valtellina esiste la Bisciola, detta anche Besciola o Pan di Fich, a seconda della zona. E’ un parente del classico panettone, sicuramente più compatto e molto più “impegnativo”: è una pagnotta di grano saraceno arricchita da castagne, frutta secca, uvetta, fichi e noci. Ha un profumo importante ma delicato, ottima accompagnata dai vini rossi locali.
La leggenda narra che quando le truppe napoleoniche invasero il Nord Italia, nel 1797, avanzarono fino in Valtellina dove vi fece tappa lo stesso Napoleone. In quell’occasione l’imperatore chiese al proprio cuoco di preparare un dolce che fu confezionato con gli ingredienti disponibili nella valle: da qui nacque la Bisciola.
A Como il simbolo delle feste è la Miascia, chiamata anche “turta di paisan”, è una torta di latte fatta con pane raffermo, farina bianca e gialla, frutta candita e secca. In passato la Miascia veniva consumata in sostituzione del pasto oppure in occasioni particolari quali feste, ricorrenze, o quando si riceveva la visita di amici e parenti. Tra le tante ricette di questo dolce tipico nella zona del Lario, ve n’è una che utilizza come ingrediente base il pane raffermo, altre varianti locali sono basate su un impasto di farina bianca e farina gialla.
A Bellagio esiste il Pan Mataloch: un pane dolce, probabilmente risalente alla dominazione spagnola. Ha un impasto simile al panettone con l’aggiunta di noci, nocciole e fichi secchi. Il particolare aroma di anice deriva dai semi di finocchio presenti nell’impasto.
A Bergamo trionfa la “polenta e osei“: una cupola di pan di spagna inzuppato di liquore all’arancia ricoperta di pasta di mandorle gialla spolverata di zucchero a ricordare la vera polenta e sopra uccelletti di cioccolato o marzapane. Inventato a metà dell’800 divenne molto popolare proprio perché ricordava uno dei piatti tradizionali di Bergamo. Nel panorama della cucina bergamasca, si conoscono due versioni di polenta e osei: la versione salata e quella dolce. Le sue origini risalgono ai primi anni del secolo scorso e, precisamente, al 1910, anno in cui Amadeo Alessio creò per la prima volta questo dolce insieme alla moglie Giuseppina con la quale dal 1907 gestiva la Pasticceria Milanese.
A Brescia troviamo la bossola o bissola: una ciambella casalinga. Nella ricetta tradizionale l’impasto era quello base delle frolle con aggiunta di canditi, uvetta e zucchero in granella in superficie. In epoca recente è stato rivoluzionato in un dolce a cinque impasti: è un dolce ben lievitato, a base di uova, farina e burro pregiato perché ottenuto con panna da centrifuga. E’ un dolce Tipico delle festività natalizie, a Brescia e dintorni lo si trova già dal giorno di Ognissanti. La zona geografica di produzione storica è nel triangolo dei comuni di Brescia città, Orzinuovi e Montichiari.
Lodi ha due dolci molto importanti. Uno è la tortionata, prodotto tutto l’anno: una torta di mandorle, burro, zucchero e farina. Il secondo è la compagna ideale del panettone: la crema di Lodi, fatta con il mascarpone, zucchero e liquore (facoltativo).
Anche a Pavia sono due i dolci tipici. La torta paradiso, inventata da oltre un secolo, raggiunge un equilibrio perfetto tanto che si narra che una nobildonna esclamò assaggiandolo: “è una torta del paradiso!”. Nel periodo natalizio inoltre sono usuali le Offelle di Parona (frollini al burro) e quelle di riso, accompagnate da una crema di zabaione caldo. La presenza delle Offelle sulle tavole paronesi è legata alla ricorrenza della Madonna del Rosario, venivano offerte ad amicie parenti che dai paesi vicini arrivavano a Parona per gustarne l’inconfondibile sapore. Dal 1969, la prima domenica di ottobre, a Parona si festeggia la Sagra dell’Offella.
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