Nel 303 d.C. l’imperatore Diocleziano, con un primo dei suoi quattro editti contro i cristiani, ordina la distruzione dei loro luoghi di culto.
Quali erano questi luoghi di culto?
Il cristianesimo si era ormai diffuso anche nelle classi agiate ed è verosimile che proprio nelle loro residenze e ville suburbane uno o più locali venissero adibiti a luoghi di culto, più tardi convertiti in chiese sorte sui resti di quei luoghi.
In Lombardia questa suggestiva ipotesi sembra trovare conferma in almeno tre luoghi: alla Pieve di S. Martino a Palazzo Pignano presso Crema, alla chiesa di S. Maria la rossa al quartiere Gratosoglio di Milano e alla chiesa vecchia di S. Pietro all’olmo, a pochi km da Milano sulla statale per Novara.
In tutti i casi, sottostante e adiacente alla chiesa, che presenta in generale numerosi rifacimenti ma risulta di origine molto antica, sono stati trovati i resti di una sontuosa villa, con mosaici e ambiente riscaldato da ipocausto.
I tre siti sono visitabili, in particolare l’area archeologica di Palazzo Pignano, con annesso antiquarium, merita una visita.
Dieci anni dopo, nel 313 d.C., l ‘Editto di Costantino, emesso proprio a Milano, stravolge la situazione: la religione cristiana viene riconosciuta come lecita e i beni confiscati ai cristiani vengono restituiti.
Di li a poco nasceranno le prime chiese, archeologicamente e storicamente accertate.
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