Straordinario prodotto della terra lombarda, gli asparagi di Cantello si distinguono per il particolare colore bianco e la punta rosata. I fusti di questi particolari asparagi crescono coperti dalla terra e sono interamente commestibili.
Occorre sottolineare che Cantello è una delle ultime zone di produzione dell’asparago in Lombardia, è perciò molto importante che l’asparago di Cantello sia stato inserito di recente tra i pordotti Tipici della Regione Lombardia, con le sue caratteristiche di eccellenza e specificità.
L’Associazione per la produzione dell’Asparago di Cantello è attualmente impegnata ad ottenere il riconoscimento del marchio IGP – indicazione geografica protetta.
Notizie storiche sulla coltivazione dell’asparago bianco a Cantello risalgono al 1831, venivano offerti alla Chiesa e successivamente messi all’asta dal Parroco per sopperire alle spese ecclesiastiche.
Inutile dire che l’asparago già in passato venne usato come simbolo di rappresentanza del paese di Cantello.
Nel 1863 infatti alcuni abitanti di Cantello andarono a Roma per far visita al Papa e come omaggio al Pontefice decisero di portare dei mazzi di asparagi bianchi
Nel 1939 fu istituita la “Fiera dell’Asparago di Cantello”, un appuntamento ormai tradizionale che richiama sempre più visitatori.
Il ciclo dell’asparago bianco è caratterizzato dalle seguenti fasi:
Primi due anni
allevamento: caratterizzato da un forte sviluppo vegetativo;
Terzo e quarto anno
produttività crescente: corrisponde ai primi due anni di raccolta;
Quarto e decimo anno
produttività stabile;
Decimo e ventesimo anno
produttività decrescente.
Per la sua permanenza nel terreno per più anni, non può essere inserito in una normale rotazione agraria, ma deve essere coltivato fuori rotazione.
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