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Appuntamento con la 169ma edizione della Bigolada a Castel d’Ario (MN). Il 1° marzo 2017, mercoledì delle Ceneri, torna infatti la tradizionale distribuzione in piazza di “bigoi e sardéle”, la cui prima edizione si tenne nel 1848.
Di che cosa si tratta? La bigolada è la più caratteristica festa di Castel d’Ario, e una delle più originali del Mantovano in genere: per un giorno, la Pro Loco distribuisce quintali di spaghetti di grana grossa conditi con sarde, acciughe e tonno (in dialetto “bigoi con le sardèle”), cotti in enormi paioli sulla pubblica piazza centrale.
Il primo paiolo di spaghetti fumanti è pronto già verso le 11 del mattino, ma la distribuzione, in una piazza Garibaldi per l’occasione chiusa al traffico, continua ininterrottamente fino all’imbrunire. Nel contempo, sempre in piazza, la Pro Loco distribuisce anche “polenta e scopetòn” (polenta e aringhe) mentre le associazioni locali prepareranno altri piatti tipici.
Ad attrarre qui cosi tante persone non è soltanto il cibo in sé, peraltro gustosissimo e particolarmente adatto alla stagione fredda (specialmente se accompagnato da un bicchiere di Lambrusco Mantovano); anche la vista dei grossi focolai, alimentati ancora a legna, e degli enormi paioli e scolapasta, il clima festoso, la forte coesione sociale della comunità casteldariese, tutto contribuisce al successo di questo evento che si rinnova puntuale ogni anno, il mercoledì delle ceneri.
Molti sono gli ospiti che arrivano dai paesi vicini, in particolare dalla città di Mantova. Per accoglierli al meglio, l’ospitalità di Castel d’Ario non si limita a mettere in tavola oltre dieci quintali di “bigoi“, ma ogni anno organizza spettacoli diversi: una mostra di trattori storici, una sfilata di maschera d’epoca, giochi di piazza, il lancio di palloncini da parte dei bambini, etc.
Inoltre lo spettacolo è assicurato dalla presenza de “I tre amigos” di Radio Pico, con l’ormai tradizionale gara a premi per i più veloci nel divorare un piatto di spaghetti: al termine ci saranno un vincitore, Re bìgol, e una vincitrice, Regina Sardèla. Presente anche un mercatino con bancarelle provenienti da mezza Italia.

Ma da dove nasce questa curiosa sagra invernale? Il nome e la tipologia del cibo risalgono agli anni Venti del XX secolo, ma la festa deriva da una precedente manifestazione nata addirittura l’8 marzo 1848, alla vigilia della prima guerra d’indipendenza. Allora, in segno di protesta anti-austriaca e anti-clericale, si erano distribuiti gratis alla popolazione “polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo”. Era insomma una forma di propaganda politica e di aggregazione sociale in veste di innocua festa di piazza.
In seguito, la bigolada continuò a caratterizzarsi come un tipico Baccanale, ma sempre con una forte componente di protesta sociale (non dimentichiamo che Castel d’Ario è anche il paese del risotto alla pilota, altro piatto tipico mantovano dalle notevoli connotazioni socio-politiche). Sospesa durante la prima guerra mondiale, viene poi ripresa non più come forma di protesta, ma in puro spirito edonistico e diventa semplicemente la festa dei bigoli, o Bigolada. Oggi rimane una solida e autentica tradizione popolare, un evento festoso che richiama un gran numero di persone, anche al di fuori della comunità casteldariese.

Dal 1969 l’evento è organizzato e gestito dalla Pro Loco, che garantisce il rigoroso rispetto della ricetta tipica e il successo della manifestazione, con il patrocinio del Comune, della Provincia, della Camera di Commercio e dell’Ecomuseo delle Risaie, dei Fiumi, del Paesaggio Rurale Mantovano.
Per saperne di più, si può consultare il libro di Sandro Correzzola Dalla protesta alla festa – la Bigolada di Castel d’Ario, Sometti Editore, Mantova 2006.

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